IN ESCLUSIVA
Intervista a MYRNA
di Piero Mantero
Dal 22 novembre 1982, una semplice casa del quartiere cristiano di Soufanieh in Damasco, è il luogo di alcuni fenomeni che fanno rivivere ai suoi abitanti le grazie dei primi cristiani.
Damasco, città famosa nella storia del Cristianesimo, per la conversione di San Paolo (Atti 9,3-6), dove si trova la cappella del Santo Anania, uno dei primi discepoli di Cristo (uno dei 72 menzionati da San Luca) che ebbe la missione da Dio di andare a posare le mani su Saul di Tarso, e fargli ricuperare la vista (Atti 9,10-19). Damasco dà asilo, tra le mura della Moschea di Omayyad, al mausoleo di San Giovanni Battista. Nelle vicinanze di Damasco, nel villaggio di Maloula, gli abitanti parlano tutt’oggi la lingua di Arameana, parlata da Cristo.
Damasco vive gli eventi sbalorditivi ed inspiegabili che si susseguono ad un ritmo sorprendente: scorrere d’olio da un’immagine della Vergine Maria (un’"icona"), essudazione d’olio dalle mani di Myrna Nazzour, una giovane donna, normale e ben equilibrata.
Sei mesi prima di sposarsi, vive la Passione di Cristo con stigmate e visioni della Vergine Maria durante le sue estasi.
Il primo evento cominciò il 22 novembre 1982. Myrna pregava con altri membri della sua famiglia mentre era in visita dalla sua cognata malata, quando improvvisamente sentì un fenomeno strano e indescrivibile: tutto il suo corpo rabbrividì come se fosse uscita una forza da lei (secondo la sua espressione).
L’olio cominciò a colare dalle sue mani per la prima volta.
Il secondo evento avvenne nella casa di Myrna e Nicolas in Soufanieh. Cominciò il 2 novembre 1982, coincidendo con la data dell’anniversario dell’apparizione della Vergine Maria a Santa Caterina Labouré, nel 1830, in Rue du Bac a Parigi (Francia).
L’olio cominciò a trasudare da una piccola immagine della Vergine di Kazan (6x8 cm), comprata a Sofia (Bulgaria) da Nicolas nel luglio del 1980, nella chiesa ortodossa Alessandro Nevsky.
Questo trasudare lentamente dell’immagine seguì il ritmo del ciclo liturgico delle feste cristiane che durò fino al 26 novembre del 1990. Durante questi anni però, la trasudazione d’olio ebbe un’interruzione che andò dal 27 novembre 1985 al 25 novembre 1986, ma nonostante ciò l’atmosfera di pace e di preghiera non ebbe soste. Non una goccia d’olio trasudò durante questo periodo e nessun segno delle apparizioni. Questo periodo spiega una parte del messaggio di Cristo del 26 novembre 1985: "... e se la Mia assenza dura, e la luce scompare da te, non temere, questo sarà per la Mia glorificazione".
Come sono iniziati i fenomeni delle apparizioni?
Sono iniziati il 22 novembre del 1982. Stavamo pregando la Madonna a casa di mia cognata.
Com’era fino a quel momento la tua vita? Avevi già fede?
La mia vita era normale. Avevo fede, ma non tanta quanta si potrebbe pensare. Mi spiego meglio. La gente potrebbe pensare che io pregassi tantissimo e per questo abbia ricevuto le apparizioni, ma non è così.
Da subito cos’è cambiato?
All’improvviso la mia vita ha avuto uno scopo e un significato. Apprezzo di più il mio ruolo di madre e di aiutante di tutti.
Hai visto solo la Madonna?
Sì, ho visto la Madonna, ho visto la sua luce e ho sentito la sua voce.
Che tipo di visioni sono le tue?
Bisogna distinguere tra apparizioni ed estasi. Quando ho un’apparizione, sono cosciente e vedo la Madonna. Nell’estasi, invece, sono assente da questo mondo.
Ti si presentano anche scorci dell’aldilà?
No.
Hai una precisa missione da portare avanti?
L’unità dei cristiani e l’unità della famiglia e, in funzione di ciò, amore, preghiera e perdono.
Questa missione per te è più un peso o più una gioia?
Tutto ciò che ci viene da Dio, anche se è difficile, porta gioia.
Vivi serena?
Devo affrontare delle difficoltà nella mia vita, che sarebbero molto più pesanti se dovessi contare solo su me stessa, ma io, invece, posso fare affidamento su Dio e così riesco ad affrontare serenamente anche i problemi. Mi rimetto alla volontà di Dio.
Cos’è per te l’estasi?
Comincia con il fenomeno dell’olio, sulle mani, sul viso e poi, in sostanza, mi allontano dal mondo reale a volte anche per un’ora o un’ora e mezza. In pratica per me il tempo si ferma, non ho più alcuna cognizione del tempo che trascorre. Vedo la Madonna, circondata da luce, e sento voci di lode. Dimentico tutto e tutti quelli che sono vicino a me. Aspetto con ansia il giorno in cui potrò rivivere di nuovo quei momenti e se c’è una cosa che mi fa soffrire è proprio l’attesa. Non vedo l’ora che succeda di nuovo.
Sai in quale momento ti arriva l’estasi o è un fenomeno improvviso?
Accade all’improvviso.
E dopo l’estasi come ti senti, fisicamente e interiormente?
Provo una pace e una gioia estremamente profonde.
Preghi molto?
Le mie opere sono più importanti delle mie preghiere, anche perché devo affrontare non poche difficoltà per gestire il mio tempo. Non posso semplicemente lasciare soli i miei figli e andare a pregare. Devo prendermi cura di loro, educarli e devo dedicare del tempo a mio marito e anche agli altri che vogliono conoscere le mie esperienze e ascoltare il mio messaggio. Offro tutto questo a Dio, perché non ho altro tempo per dargli di più.
Ti vengono chieste delle cose "pratiche" nei messaggi?
Tutti i messaggi che ho ricevuto sono diretti al mondo intero, ma alcune parti sono rivolte a me personalmente e consistono nell’invito della Madonna a pregare e a non avere paura, un invito che mi viene ripetuto spesso. Varie volte, almeno tre, mi è stato chiesto di predicare e riferire i messaggi a tutto il mondo. Mi sono stati rivelati due segreti, uno da parte di Gesù e uno da parte della Madonna, ma per il momento non posso parlarne.
T’imbarazza la curiosità della gente?
Mi metto nei loro panni: anch’io farei lo stesso.
Ti senti una persona privilegiata?
Mi considero esattamente come tutti gli altri. Sono solo una messaggera. Non so perché Dio abbia scelto me, ma non devo fare altro che rimettermi alla Sua volontà e fare ciò che vuole che io faccia. Provo un amore speciale e profondo per la Madonna, perché, nel mio obbedire e rimettermi alla volontà divina, considero Dio e la Madonna come un padre e una madre.
Come vivi l’attesa del 2000?
A dire il vero non ne ho un’idea precisa, perché il tempo non è importante per me. Vivo giorno per giorno, senza preoccuparmi del futuro.
Sai già se ci saranno cambiamenti immediati? Hai informazioni profetiche sul futuro dell’umanità?
No.
Quindi non sai nulla nemmeno a proposito dei tre giorni di buio di cui tanti parlano…
No.
Soffriresti se le apparizioni terminassero?
Sì.
Le apparizioni sono per te un’abitudine?
Per me le apparizioni sono sempre una sorpresa, non so mai quando si verificheranno.
Non hai mai dubitato della loro veridicità?
No, non ne ho mai dubitato, ma all’inizio gli altri hanno cercato di farmene dubitare. Siccome però non potevano fare in modo che dubitassi di ciò che vedevo, mi fecero dubitare di me stessa, facendomi quasi credere che dovessi abbandonare la mia famiglia per entrare in convento, che non dovessi più svolgere i lavori domestici. All’inizio ci ho creduto perché non vedevo altra soluzione migliore, finché non ho conosciuto la mia guida spirituale, padre Joseph Malouli. Solo allora ho cominciato a capire bene cosa mi stava succedendo: ho capito che ero stata scelta da Dio e che dovevo rimettermi alla Sua volontà, proprio come la Madonna.
Qual è il peccato più grave e il merito più importante per Dio?
Secondo me il peccato più grande è il rifiuto di Dio. Prego sempre di poter restare vicina a Dio e di non essere mai allontanata da Lui, perché solo coltivando un rapporto con Dio si hanno amore e pace e, una volta conosciuta tale pace, è certo che non ci si vorrà più allontanare da Lui. E la cosa più importante per me è quando dico a Dio: sono pronta.
È sufficiente comportarsi bene?
No, non basta. Infatti molte persone che non credono in Dio sono buone, ma la cosa più importante è avvicinarsi a Dio, cercare Dio.
Cos’è per te l’amore?
Tutti cerchiamo l’amore, ma purtroppo ognuno di noi vuole amare a modo suo. Amare veramente significa amarci l’un l’altro come Dio ama noi.
Come vivi con la tua famiglia, con i tuoi parenti e i tuoi amici?
C’è rispetto reciproco e amore. Vengono da me quando vogliono parlarmi dei loro problemi e io cerco di aiutarli come meglio posso. I miei figli si sono abituati a questo clima, anche se a volte si stancano di tutte queste preghiere, ma devono capire, perché si tratta di amici e, in fondo, la cosa più importante è che comunque lo accettano.
Il Paradiso e l’Inferno sono una nostra scelta oppure una conseguenza delle nostre buone o cattive azioni?
La questione del Paradiso e dell’Inferno è qualcosa che preferisco lasciare alla teologia, perché esula dalle mie esperienze, ma per quel che mi riguarda il Paradiso è semplicemente la vicinanza con Dio e l’Inferno la lontananza da Dio.
Sei mai stata "trasportata" in Paradiso?
No. Ho solo visto la luce.
E quindi non hai nemmeno avuto la visione dell’Inferno…
No.
Dio è più amore e misericordia o più giustizia?
È giustizia misericordiosa.
E quindi lo temi di più o di più lo ami?
Non temo Dio. Temo di perdere la grazia. È necessario che senta timore per poter mantenere viva la grazia, che è la cosa che mi spaventerebbe perdere. Tuttavia, proprio perché amo molto Dio, devo anche averne timore. L’amore e il timore vanno di pari passo.
Per te i santi sono importanti?
Ho imparato molto da loro. Il mio modello preferito, però, è Madre Teresa.
Cos’è veramente la morte?
È vita.
E ne hai paura?
No. Aspetto con ansia quel giorno perché potrò essere con Cristo. L’incontro con Cristo è amore assoluto e totale.
Se una persona prega, col cuore, in solitudine, Dio le è accanto? Sempre?
Certamente. Dio ascolta ogni preghiera.
Ti è mai capitato di invocare una visione? Di chiedere a Dio, magari in un momento di difficoltà, di darti una visione per capire cosa dovevi fare?
Non devo necessariamente avere una visione, è sufficiente che preghi e chieda a Dio di aiutarmi. In caso di difficoltà parlo con Dio proprio come parlerei con chiunque altro, semplicemente spiegandogli il mio problema. Se ho un problema, Dio deve aiutarmi affinché io possa andare avanti.
La Madonna è tollerante nei confronti dei peccati cosiddetti "passabili" della nostra epoca (anticoncezionali, importanza per la vita mondana, grande cura del proprio aspetto)?
Credo che la Madonna ne soffra molto. Se non ne fosse dispiaciuta, credo che non mi sarebbe nemmeno apparsa.
Perché oggi non è facile credere nelle apparizioni?
Non è così per tutti, molti ci credono. Comunque non saprei darne una spiegazione.
In base a quello che hai vissuto, quali sono i fenomeni principali della tua esperienza? E soprattutto qual è in sintesi il messaggio? Quali sono i punti principali della tua missione?
La cosa più importante per me è annunciare e predicare. La mia missione consiste nel portare il seme dell’amore di Dio nella Chiesa, che oggi è molto povera d’amore ed è diventata molto materialista. Mi auguro che finalmente la Chiesa si renda conto del valore dei suoi figli.
Come giudichi il comportamento degli ortodossi e dei cattolici oggi? A che punto siamo nel cammino verso l’unità della Chiesa?
Sono stati fatti dei passi in avanti e molti lavorano e si impegnano per raggiungere l’unione, ma il problema è che tutti cercano l’unità nel modo che ritengono più adatto a se stessi. L’unità, invece, si ottiene lavorando insieme, fianco a fianco. Non tutti, però, accettiamo di metterci al servizio di Cristo e spesso siamo eccessivamente orgogliosi della nostra denominazione religiosa. Io sono cattolica e mio marito è ortodosso, ma questo non ci impedisce di amarci. Tutti abbiamo una famiglia alla quale apparteniamo, ma dobbiamo amarci indipendentemente dalle nostre origini, pregare insieme, prendere parte insieme all’eucarestia, senza che nessuno impedisca all’altro di amare Cristo. Per me ci sarà unità quando vedrò un vescovo ortodosso e uno cattolico celebrare insieme la messa. Quando ci sarà unità tra i cristiani, le varie sètte si ridurranno notevolmente. Se esistono, infatti, è solo per la nostra debolezza. Dobbiamo unirci e lavorare insieme. Quando lo faremo, riusciremo ad occuparci di un maggior numero di anime. Dio è molto più contento e soddisfatto di noi se ci impegniamo a raccogliere anime piuttosto che a costruire chiese, perché non ha bisogno di una dimora di mattoni, ma dei cuori della gente.
Secondo la tua esperienza, cosa pensi della realtà della Chiesa gerarchica, sia cattolica che ortodossa, con tutte le sue strutture e le sue tradizioni? Credi che possano essere un impedimento che può allungare il cammino verso l’unità? Pensi che il Signore ci attribuisca una colpa per il fatto che siamo, per così dire, "schiavi" di queste strutture e ci chieda di impegnarci a superare questa situazione per ritrovarci fratelli in una comunità?
Abbiamo bisogno di più umiltà e amore. L’abbraccio tra Paolo VI e Athenagoras I, per esempio, è stato un buon segno.
Ma da quel giorno si sono fatti dei passi in avanti oppure è stato un gesto occasionale?
Oggi cattolici e ortodossi si incontrano in molte occasioni prendendo parte a cerimonie, inaugurazioni, ecc. Perché non possono incontrarsi anche nell’eucarestia? Sarebbe molto più importante.
Alcune volte i patriarchi ortodossi si sono lamentati dicendo: "Voi ci invitate quando ci sono incontri, ricevimenti, pranzi, ma non ci invitate nelle vostre riunioni di lavoro, quasi come se ci steste usando".
Questa è una sofferenza che dobbiamo sopportare. Per esempio, il 22 si celebrava un festeggiamento per i papi e io ero stata invitata a prendere parte alla cerimonia. Di solito partecipo a simili incontri, dove tutti i presenti si salutano, si divertono, bevono e brindano alla propria salute. In quelle occasioni, però, mi sento molto triste, perché ho la sensazione che certe cose ci allontanino, piuttosto che avvicinarci.
Hai ricevuto risposte dai capi delle Chiese in relazione al messaggio della Madonna di unità per i cristiani?
Non esattamente. In privato, a livello personale, sembrano essere d’accordo e gradire quest’idea, ma tutto cambia quando si sposta la questione sul piano ufficiale. Il problema sono io stessa.
La Madonna avrebbe detto che non ci sarebbero più stati altri messaggi finché i cattolici e gli ortodossi non si fossero uniti nel celebrare la Pasqua nello stesso giorno. Questo avvertimento è ancora valido e attuale? È forse tempo di dare inizio a un’azione di sensibilizzazione?
Così ha detto la Madonna. In alcuni Paesi vi è già unità nel festeggiamento della Pasqua, per esempio i giordani la celebrano nella stessa data, ma non i siriani e i libanesi.
Ma non è questo il punto.
È importante unificare le celebrazioni perché le altre religioni ridono di noi, del fatto che nel nostro Paese cattolici e ortodossi non festeggiano la Pasqua nello stesso giorno.
I musulmani sono ancor più divisi di noi, ma non si sente mai parlare dei loro contrasti, non si sa mai nulla dei loro problemi, perché i musulmani si amano e si difendono e si proteggono a vicenda. Vorrei che anche noi, nel nostro modo di osservare la religione, avessimo la stessa fede.
Che significato dai alla Passione che rivivi e al fenomeno dell’olio, a queste due realtà dello spirito?
Sono due doni che ho ricevuto, ma non so perché.
Ritieni più importante la preghiera o le buone azioni?
Le buone azioni sono supportate dalla preghiera.
Se all’interno di una famiglia non è più possibile instaurare un dialogo né vivere serenamente insieme, è comprensibile per te la separazione?
Bisogna pregare per quella famiglia e sostenerla perché Dio è disposto ad aiutare le famiglie in difficoltà.
Tutte le famiglie hanno problemi, ma la separazione non è una soluzione.
Alcuni casi, però, sono estremamente difficili, per esempio quando un membro della famiglia è realmente malato dal punto di vista psicologico ed emotivo.
Il mio compito è cercare di avvicinarmi a queste famiglie per aiutarle e per pregare con loro.
Vedo casi che sono quasi insopportabili, casi in cui la famiglia non riesce quasi più a restare unita, ma se ci sono figli, allora i genitori devono tenere duro.
Oggi il problema è che all’interno delle chiese esistono molti gruppi di incontro, ma le persone che si rivolgono a tali organizzazioni sono già credenti e fedeli e sono loro che dovrebbero uscire da tali gruppi per predicare ed evangelizzare. Non è sufficiente riunirsi per discutere i problemi all’interno di un gruppo; bisogna invece uscire nel mondo.
Sesto anniversario
a Soufanieh
A Soufanieh è stata celebrata una funzione religiosa ecumenica, in presenza di diversi vescovi: mons. Antoine Habid Mourany, arcivescovo dei Maroniti, mons. Joseph Arnouati, vescovo degli Armeni cattolici, mons. Isidore Battikha, vicario del patriarca greco cattolico. Il Pronunzio, mons. Pier Giacomo de Nicolò, ha partecipato alla celebrazione nella chiesa latina di Bab-Touma, a Damasco nello stesso 27 novembre 1998, dove ha cantato e preso la parola. Pur guardandosi dall’anticipare il pronunciamento definitivo della Chiesa in merito, ha detto a nome di "un prudente discernimento cristiano, sostenuto dalla fede e dagli insegnamenti stessi della Chiesa":
"Oggi, qui abbiamo vissuto ciò che il detto arabo dice con tanta profondità: Al-oum bitlim, la mamma riunisce".
"Ringraziamo il Signore Gesù Cristo di averci inviato sua madre, la Théotokos, per riportarci tutti all’unica casa del Padre dei Cieli, nella preghiera, nella penitenza, nell’amore e nel perdono.
RingraziamoLo di essersi servito di un’icona tanto piccola, di sua Madre, tanto grande ed umile, per ricordare a tutti noi, senza eccezioni, che siamo i figli della Madre del Cielo e non creature senza radici e senza futuro".
"RingraziamoLo di aver scelto Damasco per manifestare la forza della sua misericordia, come ha fatto duemila anni fa, quando approdò qui investendo con la sua luce colui che sarebbe divenuto il grande Apostolo e missionario, san Paolo.
RingraziamoLo anche di aver scelto una giovane coppia (Myrna e Nicolas) a soli sei mesi dalla celebrazione del loro sposalizio, per ricordarci che il matrimonio cristiano è e resta sempre un sacramento divino, ossia una condizione di vita voluta sin dall’inizio da Dio Padre e consacrata dalla grazia di suo Figlio Gesù Cristo, il salvatore, in un’epoca in cui i poteri conosciuti e quelli occulti cercano in ogni modo di distruggerla.
RingraziamoLo di averci ricordato, attraverso la voce della sua santissima Madre, che il figlio nel matrimonio è un vero dono del cielo, in un momento in cui, in milioni di casi, la vita viene spenta sul nascere, in modo tanto criminale, e ingiustamente legalizzato […].
RingraziamoLo anche per la grande rete di amicizia, fede e preghiera che la sua santa Madre intreccia in tutto il mondo partendo dalla modesta casa di Soufanieh, sempre aperta alla preghiera nella trasparenza, nella semplicità e nella generosità più palesi, per ricordare al mondo che la ricchezza dell’uomo è Dio solo".
Da: Chrétiens Magazine n° 118
Traduzione: Raffaella Grasselli